Il 7 di ottobre la PRO LOCO MARNATE con il patrocinio del Consiglio della Regione Lombardia, Provincia di Varese, Comune di Marnate e con il contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto e Siemens Vai Metal Technologies ha realizzato un allestimento temporaneo di storia locale dal titolo: MARNATE - NIZZOLINA: tracce nella storia.

La mostra ha avuto come obiettivo ripercorrere la storia di Marnate e Nizzolina attraverso i documenti conservati nell'archivio parrocchiale e comunale e con l'esposizione di reperti millenari tra i quali la lapide di Aebertus.

 

La lapide, datata 1074, rappresenta il più antico reperto riportante il toponimo di Marnate ed è un documento imporante per la storia locale non solo quella marnatese. La stele marmorea costituisce il testamento del cavaliere Alberto che lasciava in eredità alla Chiesa S. Nazario alla Pietrasanta di Milano alcuni terreni siti a Marnate, Gorla Minore, Abbiate e Castegnate. La lapide è ora conservata presso il Castello Sforzesco di Milano, dopo che la chiesa S. Nazario alla Pietrasanta è stata demolita per consentire la realizzazione di via Meravigli e via Dante a Milano.

 

Oltre al testamento di Aebertus, che è stato il reperto principale dell'allestimento, sono stati esposti gli oggetti che componevano il corredo funebre della necropoli romana rinvenuta negli anni settanta  durante gli scavi per la costruzione di una villa a Marnate. I reperti recuperati sono databili intorno al II secolo A.C. in cui si testimonia la presenza di una comunità rurale dedita anche alla pastorizia. Tra i reperti sono da segnalare una cesoia per la tosatura delle pecore e dei balsamari in vetro per la conservazione di oli e balsami.

 

I numerosi visitatori della mostra hanno potuto apprendere che  Marnate e Nizzolina, prima del 1866, erano due comuni separati con un proprio sindaco e un'amministrazione indipendente. Ancora più sorpresi sono rimasti nel vedere il documento del 1860 nel quale il Sig. Giuseppe Brambilla, consigliere comunale del comune di Nizzolina, chiedeva l'unione di Nizzolina a Marnate. L'allestimento si concludeva con il documento originale del 1866 in cui Vittorio Emanuele II firma il Regio Decreto "... l' unione dei due comuni colla denominazione di Marnate."

 

Durante la mostra sono stati esposti numerosi documenti che evidenziano come Marnate e Nizzolina abbiano avuto una storia parallela ma diversa. Per esempio Nizzolina faceva parte del feudo di Castegnate e Nizzolina e a dimostrazione di ciò è stata esposto il decreto del 1715, in cui Carlo VI, imperatore del Sacro Romano Impero, nomina Giò Battista Daverio a Marchese di Castegnate e Nizzolina.

 

Sono stati esposti anche i documenti dell'archivio parrocchiale di Marnate tra i quali i registri del XVII secolo che rappresentavano una specie di stato civile.

Ancora più interassante era il documento del 1600 in cui si descrive come un pezzo della campana di san Teodulo di Sion sia stato portato a Marnate e fuso nella nuova campana che si stava realizzando per la parrocchia di Sant'Ilario. I documenti dell'archivio parrocchiale sono molto importanti per la storia locale e per questo motivo sono stati sottoposti ad un importante restauro.

 

Gli organizzatori sono stati felici nel vedere che i ragazzi delle scuole medie che hanno visitato la mostra sono rimasti interessati ed entusiasti nel scoprire che Marnate e Nizzolina hanno una storia millenaria. La Pro Loco ha accolto con piacere la visitia dei bambini della terza elementare che hanno scoperto con i loro occhi che a Marnate " ... c'erano i Romani e che il nostro comune ha una torre di avvistamento..." .

 

La mostra ha richiamato anche gli appassionati di storia locale e si sono registrate presenze da altri comuni della provincia di Varese e l' interessamento del comune di Landriano (provincia di Pavia) che per diversi motivi la storia del loro territorio si intreccia con quella del comune di Marnate.

Ad arricchire l'esposizione due applicazioni multimediali: un video a cui si dà voce al cavaliere Aebertus che legge le sue ultime volontà e un gioco in cui inserendo il proprio nome e cognome veniva stampato il diploma di conferimento del titolo nobiliare di Marchese di Nizzolina e Castegnate.

 

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Brochure della mostra
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